5 film originali Netflix e Amazon da vedere

Ci siamo lasciati alle spalle un anno decisamente particolare, tra pandemie e crisi relative passando per morti di personaggi illustri del mondo della musica, letterario, dello sport e dello showbiz. L’anno che verrà ha un’eredità pesante e l’incipit di questo 2021 non si può certo definire super promettente. Mentre la pioggia cade incessante da giorni trasformando il mondo esterno in un gigantesco acquario grigio che intravedo opaco dalla finestra, è un ottimo momento per godersi qualche attimo di relax, prima di tornare al solito via vai lavorativo o di studio. Negli ultimi mesi, causa lockdown, ho dedicato più tempo del solito a navigare per le piattaforme streaming Netflix e Prime Video, perdendo non pochi minuti nel delicato compito (che conosciamo tutti) di sfogliare elenchi infiniti di titoli cercando di trovare il film giusto per quel momento. Si scorrono decine di anteprime, si dà lettura veloce alla sintetica descrizione della trama e poi si decide se buttarsi o passare al prossimo candidato, come se fossimo dei severissimi datori di lavoro seduti sui loro divani con l’aria stanca. Per non sprecare il mio faticoso compito di “screening” e facilitare il vostro, ho scelto 5 pellicole originali Netflix (N)  e Amazon (A)  che mi hanno particolarmente colpito e affascinato. Il leitmotiv di questa cinquina è il mutamento di prospettiva. Sono pellicole che, a modo loro, ci mostrano la realtà da una diversa angolatura, che sia per superare un pregiudizio, per vedere la felicità ove non sembra esserci possibilità, per realizzare un progetto del tutto fuori di testa, per far emergere verità scomode o, infine, per perseguire il sapere a costo di salire sempre più in alto.

L’ERBA CATTIVA (N)

Prendete una classica commedia francese, selezionate un cast perfetto per i ruoli che andrà a ricoprire e una trama lineare ma non scontata. Fatto? Ecco a voi (per dirla alla francese: et voilà) l’Erba Cattiva. Questo film originale Netflix è meraviglioso perché riesce nel difficile compito di far ridere e riflettere al tempo stesso. Lungi dall’essere un vuoto contenitore di retorica e frasi scontate, il film di Kheiron (che interpreta anche il protagonista Wael) ci aiuta a pensare oltre i pregiudizi, a fare quel passetto in più verso il prossimo che all’apparenza è solo “un poco di buono”, un’erba cattiva da sradicare perché inutile e dannosa. Quando un giovane criminale viene coinvolto suo malgrado in un’opera di volontariato che lo vede come istruttore per “ragazzi problematici”, tutto sembra presagire un completo disastro. E invece…

Oltre al superbo Kheiron che ci mostra un protagonista più profondo di quanto possa sembrare inizialmente ( caratterizzato da un ironico acume che, dopo averlo messo al servizio del crimine, forse potrà utilizzare in altro modo), è da segnalare la presenza di Catherine Deneuve, a suo agio nel ruolo di “spalla” (si fa per dire) di Wael, un personaggio sarcastico che forse nasconde un passato insospettabile.

Consigliato a chi vuole passare un’ora e quaranta col sorriso in volto ma il cervello acceso.

ALTRUISTI SI DIVENTA (N)

Se oltre al sorriso volete anche versare qualche lacrimuccia, accomodatevi da questa parte. Stavolta attraversiamo l’Atlantico e piombiamo in una commedia americana con l’ormai noto “Ant Man” Paul Rudd. Una commedia che mi ha “distrutto” emotivamente, lo ammetto. Era da tempo che non ridevo e mi commuovevo allo stesso tempo. Anche stavolta accantonate l’idea di una pellicola “patetica”, che muove le leve scontate del nostro essere interiore per far sgorgare lacrime facili. Con molta intelligenza ci parla di disabilità, di come è possibile affrontarla sia dalla parte di chi ne è affetto, sia di chi è preposto ad occuparsi delle persone non indipendenti. Il titolo originale “The fundamentals of caring” è decisamente azzeccato. Se nelle prime scene ascoltiamo una lezione teorica dei fondamenti per l’assistenza – mentre facciamo conoscenza col protagonista Ben, deciso a voler dedicarsi a tale attività in un momento di crisi esistenziale – alla fine del film capiamo che la lezione più importante la possiamo ricavare solo dall’esperienza e dall’empatia che arricchisce assistente e assistito. Non fraintendetemi: nel film si ride e non poco. Dopo qualche minuto la pellicola prende la piega di un road movie nel quale fanno capolino i protagonisti più bizzarri. Al centro, però, troviamo sempre un Rudd molto bravo nel tratteggiare un personaggio amareggiato ma tenacemente deciso a ricominciare e un sorprendente Craig Roberts nei panni del caustico e intelligente Trevor.

Consigliato a chi ama commuoversi e divertirsi.

L’INCREDIBILE STORIA DELL’ISOLA DELLE ROSE (N)

Una volta tanto che capita un buon prodotto originale italiano, occorre dargli una possibilità. Io l’ho fatto e non me ne sono pentito. Ok, la realtà è stata decisamente abbellita e il romantico ingegnere impersonato appassionatamente dal solito grande Elio Germano non è proprio coincidente con il reale Giorgio Rosa. Però vi sfido a non trovare affascinante (e bizzarra al tempo stesso) l’idea di creare un proprio mondo. Essere demiurghi del proprio universo, lasciandosi dietro una realtà in subbuglio che sembra troppo ancorata al passato. Il richiamo a degli ideali nobili può essere irresistibile. E così la storia – che ha davvero dell’incredibile e che personalmente ignoravo prima di vedere la pellicola di Sibilia – dell’ascesa e caduta della stramba micronazione al largo di Rimini nel ’68 diventa il pretesto per poter raccontare una favola, un inno al sogno e alla necessità di coniugare la propria fantasia con una realtà a cui non è possibile sfuggire. Tra tuffarsi in mondi impossibili, fragili come dei castelli di carte, e vivere una vita secondo canoni totalmente distanti dal proprio modo di concepire il mondo esiste una via di mezzo. E qualcuno riuscirà a scoprirlo. Oltre a Germano e ad un cast in generale azzeccato, non posso non evidenziare l’ennesima superba prova della splendida Matilda De Angelis (che dopo “Veloce come il vento” è entrata di diritto nel mio pantheon di attrici da seguire).

Consigliato a chi cerca un film italiano leggero.

THE REPORT (A)

Non c’è niente da fare, Adam Driver è una garanzia. Se il prezzo da pagare per aver scoperto tale attore fantastico è stato quello di sorbirmi una pessima trilogia starwarsiana (di cui salvo pienamente solo il capitolo mediano, l’ottavo), allora ne è valsa la pena. Non solo è molto versatile ma ha un indubbio gusto nel scegliersi le pellicole. In un certo senso sembra ripercorrere i passi di Pattinson qualche anno fa. Pellicole di vario genere dove la capacità attoriale emerge in tutte le sue sfumature. Il suo caparbio e sempre più “coinvolto” Daniel Jones si trova a capo di una inchiesta condotta dal Congresso USA nei confronti di presunte torture operate dalla CIA nel corso della sua attività anti-terroristica. Tra intrighi politici, ostruzionismi a tutti livelli, flashback brutali ma non con violenza gratuita, la verità cercherà di essere portata a galla, una verità scomoda che rappresenta il lato oscuro di un’America paladina di diritti ma incapace di gestire e di fronteggiare la propria paura in maniera razionale. Un prodotto solido, con un buon ritmo e mai confusionario (malgrado la tematica sia tutt’altro che semplice in quanto non sono poche le personalità coinvolte). Un film che critica i limiti di una democrazia con i suoi punti oscuri ma che ci racconta di come la mera convenienza politica non sia (per fortuna) ancora l’unica stella polare per le azioni di chi ci rappresenta.

Consigliato a chi vuole vedere una pellicola politicamente impegnata con un buon ritmo.

THE AEREONAUTS (A)

Per concludere un buon film d’avventura nel quale ritroviamo la coppia che ci aveva fatto commuovere ne “La Teoria del Tutto” ovvero Eddie Redmayne e Felicity Jones. Se quando pensiamo ai meteorologhi, ci tornano in mente quei simpatici (o meno) signori in divisa che ci parlano col sorriso del tempo che farà l’indomani, The Aereonauts invece ci presenta un’immagine leggermente diversa. Andiamo nel tardo diciottesimo secolo, quando anche solo pensare di poter capire i grandi misteri dell’aria e dell’atmosfera richiedeva una certa dose di follia. A bordo di un pallone volante, su una cesta di vimini si saliva verso l’ignoto, sfidando temperature polari, fulmini, valvole difettose. I protagonisti salgono sulle nuvole appesantiti, innanzitutto, dai loro problemi (senso di colpa, mancanza di riconoscimento per la propria attività) e sarà proprio nella magnifica solitudine che, forse, lo scienziato e la pilota riusciranno a tornare con i piedi per terra…più leggeri di prima. Un film ben ritmato, mai noioso e col classico stile british che tratteggia a colpi di flashback ben calibrati il passato (che influenza il presente) dei due nostri eroi, impersonati da una coppia che funziona perfettamente.

Consigliato a tutti coloro che vogliono vedere il mondo da un’altra prospettiva.  

6 pensieri riguardo “5 film originali Netflix e Amazon da vedere

  1. Allora ho scritto L’erba cattiva e The Aereonauts… The Report e Altruisti si diventa già scovati e visti e sono d’accordo con te, Altruisti si diventa mi è piaciuto molto. Il film italiano? Non so

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